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Fede
TITLE: Fede
MATERIAL: Multimaterial and resin
DIMENSIONS: CM 70 X 90 X 90 H
ARTIST: Elisa Morucci
COUNTRY: Italy
Artwork Description
Faith is the bird that sings when it is still dark at dawn. Rabindranath Tagore, The Stories of Moses, remember us how human salvation depends on divine intervention. A very delicate and powerful image reminds us that faith is a small bird that sings alone, when, just before dawn, the sky is still shrouded in darkness. The sculptor wanted to represent this fragile simplicity, which, for those who recognize it, encompasses all the strength and completeness of an existence. The branch is a reference to the famous biblical episode of the burning bush, where God reveals himself to Moses on Mount Horeb. The bush, though engulfed in flames, was not consumed, representing the divine presence that does not destroy what it touches.
Artist Biography
Elisa Morucci was born in Florence and carries out her artistic activity between Florence, Pietrasanta, Carrara, and Greve in Chianti. In 1996, she earned her first diploma as a Master of Arts. She studied Art History and Philosophy at the University of Florence; after graduating, she enrolled at the Academy of Fine Arts in Carrara. Since late 2016, she has been working at a foundry in Pietrasanta to produce her bronze works. After her debut solo exhibition at the Fondazione di Scienza e Tecnica in Florence, held between February and March 2018, Elisa was invited to participate in numerous events, including the group exhibition/event promoted by the Nobile Contrada del Nicchio and l’Antica Arte dei Vasai in Siena, as well as the First Biennale of Art in Pistoia.
In July 2018, one of her works titled Anima Mundi, created specifically for the Musée d’Art et d’Archéologie in Antananarivo, was honored by being included in the museum’s permanent collection. Another copy of Anima Mundi is kept in the Isalo Park, also in Madagascar. In September 2018, on the occasion of the Feast of Santa Rosa da Viterbo and the procession of the Macchina dedicated to her, the artist created and donated to the Museum of the Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa Rosa, a sculpture in Etruscan galestro stone representing the young saint. The artist described the figure as “distant from the sanctity of the Church, yet already intimately connected to the Law that permeates everything; naturally imbued, in soul and body, with the feelings of Love and Sacrifice that characterize elevated spirits throughout cultures and times. In her most recent solo exhibition, Opere Spiritus, held at Palazzo Chigi in San Quirico d’Orcia from October 13 to November 15, 2018, Morucci presented a selection of bronzes created in 2017 exploring the stages of the alchemical process, which she sees as analogous to the sculptural process. During the show, the sculptor also installed the work titled It’s a Long Way to the Top at the historic thermal village of Bagno Vignoni, by the pool in Piazza delle Sorgenti. The piece is a powerful and evocative female figure suspended just above the water’s surface. “The unnatural twisting of the body,” she says, “makes tangible the torment of existence within matter, with all its limits, but also the will to go beyond oneself, to reclaim one’s divine nature.”
Elisa Morucci belongs to an atavistic world, steeped in ancestral primitivism, yet her attention to and respect for formal anatomy is deeply Italian. She masters and occasionally subverts anatomy to define a concept. The insights gained through her spiritual practice and research infuse her work with great suggestiveness, granting each piece an aura of magic. The particular becomes a Whole; macrocosm and microcosm mirror each other to “humbly suggest new/ancient paths to the traveling soul.”
Her work is the sum of countless inspirations and visual as well as iconographic stimuli. In the artist’s imagination, different figurative references coexist, speaking of deep common roots. Her historical and artistic studies, anthropological research, personal exploration of ancestral cultures, and work on herself have led her to the simple realization that “The sky is one,” as she often repeats. Like master artisans skilled in their craft, Elisa Morucci has pursued a hands-on educational path. As a culturally aware artist, years of practice and a deep understanding of the symbolic value of the creative act have given her an imprint that demands constant attention to every stage of the work.This craftsmanship and humanistic center is a focal point of her art, subtly revealing, by working on different levels and using symbols from the unconscious, how every human being is fundamentally united with others and with a Whole governed by immutable “Golden Laws.”
Descrizione dell’opera
La fede è l'uccello che canta quando è ancora buio all'albа. Rabindranath Tagore. Le storie di Mosè, ci ricorda come la salvezza umana dipenda dall'intervento divino. Un'immagine molto delicata e potente ci ricorda come la fede sia un piccolo uccello che canta da solo, quando, poco prima dell'alba, il cielo è ancora avvolto nell'oscurità. La Scultrice ha voluto rappresentare questa fragile semplicità, che per chi la riconosce, racchiude tutta la forza e la completezza di un'esistenza. Il ramo è un riferimento al celebre episodio biblico del roveto ardente, dove Dio si rivela a Mosè sul monte Horeb. Il roveto, pur avvolto dalle fiamme, non si consumava, a rappresentare la presenza divina che non distrugge ciò che tocca.
Biografia dell’artista
Nata a Firenze, Elisa Morucci svolge la sua attività artistica tra Firenze, Pietrasanta, Carrara e Greve in Chianti. Nel 1996 consegue il suo primo titolo di Maestra d’Arte. Studia Storia dell’Arte e Filosofia all’Università di Firenze; dopo la laurea, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dalla fine del 2016 lavora presso una fonderia di Pietrasanta, per la realizzazione delle sue opere in bronzo. Dopo il suo esordio con una personale alla “Fondazione di Scienza e Tecnica” di Firenze, svoltasi tra il febbraio e il marzo 2018, l’artista è stata invitata a partecipare a numerosi eventi, tra cui la collettiva/evento promossa dalla “Nobile Contrada del Nicchio e “l’Antica Arte dei Vasai” a Siena e la I Biennale d’Arte di Pistoia. Nel luglio 2018, con uno dei suoi lavori dal titolo Anima Mundi, realizzata appositamente per il Musée d’Art et d’Archéologie di Antananarivo, ha ricevuto l’onore di essere accolta nella collezione permanente del museo. Un’altra copia di Anima Mundi è conservata nel Parco dell’Isalo, anch’esso in Madagascar.
A settembre 2018, in occasione della Festa di Santa Rosa da Viterbo e del Trasporto della Macchina a lei dedicato, l’artista ha realizzato e donato al Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, Rosa, scultura in galestro etrusco, rappresentante la santa bambina, “lontana dalla santità della Chiesa”, raccontava “ma già intimamente connessa alla Legge che tutto permea; già naturalmente intrisa, nell’anima e nel corpo, dai sentimenti di Amore e Sacrificio che caratterizzano gli spiriti elevati, nelle culture di ogni tempo”. Nella sua ultima personale Opere Spiritus, ospitata presso Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia dal 13 ottobre al 15 novembre 2018, Morucci ha esposto una selezione di bronzi realizzati nel 2017 in cui sono indagate le fasi del processo alchemico, secondo l’artista fiorentina, analoghe a quelle del processo scultoreo. In occasione della mostra a San Quirico, la scultrice, ha installato, nello storico borgo termale di Bagno Vignoni, presso la vasca di P.zza delle Sorgenti, l’opera dal titolo It’s long way to the top, potente e suggestiva figura femminile, sospesa a filo d’acqua. “La torsione innaturale del corpo” dice, “rende palpabile lo strazio dell’esistenza nella materia, con tutti i suoi limiti, ma altresì, la volontà di andare oltre se stessi, per riappropriarsi della propria natura divina”.
Elisa Morucci appartiene ad un mondo atavico, intriso di primitivismo ancestrale, ma totalmente italiana è l’attenzione e il rispetto x anatomia formale, che conosce e stravolge all’occorrenza per definire un concetto. Le consapevolezze fatte proprie nella pratica spirituale e ricerca, infondono grande suggestione al suo lavoro e regalano ad ogni singola opera un’aura di magia. Il particolare diventa un Tutto, macrocosmo e microcosmo si specchiano per “suggerire umilmente nuove/antiche strade all’anima in viaggio”.
La sua opera è la summa di innumerevoli ispirazioni e stimoli visivi nonché iconografici. Nell’immaginario dell’artista infatti, convivono referenti figurativi differenti che ci raccontano di radici profonde comuni. Gli studi storico/artistici, le ricerche antropologiche, le indagini personali nelle culture ancestrali ed il lavoro su se stessa, l’hanno portata alla semplice constatazione che “Il cielo è uno”, come ama ripetere. Come i maestri artigiani che sanno fare il mestiere, Elisa Morucci, ha intrapreso un percorso formativo “sul campo”; da artista colta e consapevole, gli anni di pratica e la consapevolezza del valore simbolico dell’atto creativo, le hanno dato un’imprinting che le impone di porre costante attenzione ad ogni fase del lavoro. Ed è proprio questo un punto focale della sua opera, capace di mostrare in modo sottile, lavorando su piani diversi e simboli dell’incoscio, come ogni essere umano sia infondo unito l’uno all’altro ed insieme ad un Tutto, fatto di “Leggi d’Oro” immutabili.
TITLE: Fede
MATERIAL: Multimaterial and resin
DIMENSIONS: CM 70 X 90 X 90 H
ARTIST: Elisa Morucci
COUNTRY: Italy
Artwork Description
Faith is the bird that sings when it is still dark at dawn. Rabindranath Tagore, The Stories of Moses, remember us how human salvation depends on divine intervention. A very delicate and powerful image reminds us that faith is a small bird that sings alone, when, just before dawn, the sky is still shrouded in darkness. The sculptor wanted to represent this fragile simplicity, which, for those who recognize it, encompasses all the strength and completeness of an existence. The branch is a reference to the famous biblical episode of the burning bush, where God reveals himself to Moses on Mount Horeb. The bush, though engulfed in flames, was not consumed, representing the divine presence that does not destroy what it touches.
Artist Biography
Elisa Morucci was born in Florence and carries out her artistic activity between Florence, Pietrasanta, Carrara, and Greve in Chianti. In 1996, she earned her first diploma as a Master of Arts. She studied Art History and Philosophy at the University of Florence; after graduating, she enrolled at the Academy of Fine Arts in Carrara. Since late 2016, she has been working at a foundry in Pietrasanta to produce her bronze works. After her debut solo exhibition at the Fondazione di Scienza e Tecnica in Florence, held between February and March 2018, Elisa was invited to participate in numerous events, including the group exhibition/event promoted by the Nobile Contrada del Nicchio and l’Antica Arte dei Vasai in Siena, as well as the First Biennale of Art in Pistoia.
In July 2018, one of her works titled Anima Mundi, created specifically for the Musée d’Art et d’Archéologie in Antananarivo, was honored by being included in the museum’s permanent collection. Another copy of Anima Mundi is kept in the Isalo Park, also in Madagascar. In September 2018, on the occasion of the Feast of Santa Rosa da Viterbo and the procession of the Macchina dedicated to her, the artist created and donated to the Museum of the Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa Rosa, a sculpture in Etruscan galestro stone representing the young saint. The artist described the figure as “distant from the sanctity of the Church, yet already intimately connected to the Law that permeates everything; naturally imbued, in soul and body, with the feelings of Love and Sacrifice that characterize elevated spirits throughout cultures and times. In her most recent solo exhibition, Opere Spiritus, held at Palazzo Chigi in San Quirico d’Orcia from October 13 to November 15, 2018, Morucci presented a selection of bronzes created in 2017 exploring the stages of the alchemical process, which she sees as analogous to the sculptural process. During the show, the sculptor also installed the work titled It’s a Long Way to the Top at the historic thermal village of Bagno Vignoni, by the pool in Piazza delle Sorgenti. The piece is a powerful and evocative female figure suspended just above the water’s surface. “The unnatural twisting of the body,” she says, “makes tangible the torment of existence within matter, with all its limits, but also the will to go beyond oneself, to reclaim one’s divine nature.”
Elisa Morucci belongs to an atavistic world, steeped in ancestral primitivism, yet her attention to and respect for formal anatomy is deeply Italian. She masters and occasionally subverts anatomy to define a concept. The insights gained through her spiritual practice and research infuse her work with great suggestiveness, granting each piece an aura of magic. The particular becomes a Whole; macrocosm and microcosm mirror each other to “humbly suggest new/ancient paths to the traveling soul.”
Her work is the sum of countless inspirations and visual as well as iconographic stimuli. In the artist’s imagination, different figurative references coexist, speaking of deep common roots. Her historical and artistic studies, anthropological research, personal exploration of ancestral cultures, and work on herself have led her to the simple realization that “The sky is one,” as she often repeats. Like master artisans skilled in their craft, Elisa Morucci has pursued a hands-on educational path. As a culturally aware artist, years of practice and a deep understanding of the symbolic value of the creative act have given her an imprint that demands constant attention to every stage of the work.This craftsmanship and humanistic center is a focal point of her art, subtly revealing, by working on different levels and using symbols from the unconscious, how every human being is fundamentally united with others and with a Whole governed by immutable “Golden Laws.”
Descrizione dell’opera
La fede è l'uccello che canta quando è ancora buio all'albа. Rabindranath Tagore. Le storie di Mosè, ci ricorda come la salvezza umana dipenda dall'intervento divino. Un'immagine molto delicata e potente ci ricorda come la fede sia un piccolo uccello che canta da solo, quando, poco prima dell'alba, il cielo è ancora avvolto nell'oscurità. La Scultrice ha voluto rappresentare questa fragile semplicità, che per chi la riconosce, racchiude tutta la forza e la completezza di un'esistenza. Il ramo è un riferimento al celebre episodio biblico del roveto ardente, dove Dio si rivela a Mosè sul monte Horeb. Il roveto, pur avvolto dalle fiamme, non si consumava, a rappresentare la presenza divina che non distrugge ciò che tocca.
Biografia dell’artista
Nata a Firenze, Elisa Morucci svolge la sua attività artistica tra Firenze, Pietrasanta, Carrara e Greve in Chianti. Nel 1996 consegue il suo primo titolo di Maestra d’Arte. Studia Storia dell’Arte e Filosofia all’Università di Firenze; dopo la laurea, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dalla fine del 2016 lavora presso una fonderia di Pietrasanta, per la realizzazione delle sue opere in bronzo. Dopo il suo esordio con una personale alla “Fondazione di Scienza e Tecnica” di Firenze, svoltasi tra il febbraio e il marzo 2018, l’artista è stata invitata a partecipare a numerosi eventi, tra cui la collettiva/evento promossa dalla “Nobile Contrada del Nicchio e “l’Antica Arte dei Vasai” a Siena e la I Biennale d’Arte di Pistoia. Nel luglio 2018, con uno dei suoi lavori dal titolo Anima Mundi, realizzata appositamente per il Musée d’Art et d’Archéologie di Antananarivo, ha ricevuto l’onore di essere accolta nella collezione permanente del museo. Un’altra copia di Anima Mundi è conservata nel Parco dell’Isalo, anch’esso in Madagascar.
A settembre 2018, in occasione della Festa di Santa Rosa da Viterbo e del Trasporto della Macchina a lei dedicato, l’artista ha realizzato e donato al Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, Rosa, scultura in galestro etrusco, rappresentante la santa bambina, “lontana dalla santità della Chiesa”, raccontava “ma già intimamente connessa alla Legge che tutto permea; già naturalmente intrisa, nell’anima e nel corpo, dai sentimenti di Amore e Sacrificio che caratterizzano gli spiriti elevati, nelle culture di ogni tempo”. Nella sua ultima personale Opere Spiritus, ospitata presso Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia dal 13 ottobre al 15 novembre 2018, Morucci ha esposto una selezione di bronzi realizzati nel 2017 in cui sono indagate le fasi del processo alchemico, secondo l’artista fiorentina, analoghe a quelle del processo scultoreo. In occasione della mostra a San Quirico, la scultrice, ha installato, nello storico borgo termale di Bagno Vignoni, presso la vasca di P.zza delle Sorgenti, l’opera dal titolo It’s long way to the top, potente e suggestiva figura femminile, sospesa a filo d’acqua. “La torsione innaturale del corpo” dice, “rende palpabile lo strazio dell’esistenza nella materia, con tutti i suoi limiti, ma altresì, la volontà di andare oltre se stessi, per riappropriarsi della propria natura divina”.
Elisa Morucci appartiene ad un mondo atavico, intriso di primitivismo ancestrale, ma totalmente italiana è l’attenzione e il rispetto x anatomia formale, che conosce e stravolge all’occorrenza per definire un concetto. Le consapevolezze fatte proprie nella pratica spirituale e ricerca, infondono grande suggestione al suo lavoro e regalano ad ogni singola opera un’aura di magia. Il particolare diventa un Tutto, macrocosmo e microcosmo si specchiano per “suggerire umilmente nuove/antiche strade all’anima in viaggio”.
La sua opera è la summa di innumerevoli ispirazioni e stimoli visivi nonché iconografici. Nell’immaginario dell’artista infatti, convivono referenti figurativi differenti che ci raccontano di radici profonde comuni. Gli studi storico/artistici, le ricerche antropologiche, le indagini personali nelle culture ancestrali ed il lavoro su se stessa, l’hanno portata alla semplice constatazione che “Il cielo è uno”, come ama ripetere. Come i maestri artigiani che sanno fare il mestiere, Elisa Morucci, ha intrapreso un percorso formativo “sul campo”; da artista colta e consapevole, gli anni di pratica e la consapevolezza del valore simbolico dell’atto creativo, le hanno dato un’imprinting che le impone di porre costante attenzione ad ogni fase del lavoro. Ed è proprio questo un punto focale della sua opera, capace di mostrare in modo sottile, lavorando su piani diversi e simboli dell’incoscio, come ogni essere umano sia infondo unito l’uno all’altro ed insieme ad un Tutto, fatto di “Leggi d’Oro” immutabili.